google-site-verification: googlee552bc4c0d65a0b4.html

mercoledì 6 marzo 2013

"Monologo di Francesca da Rimini" di Dante Alighieri





la bocca mi baciò tutto tremantedip. Gustave Doré, Paolo e Francesca

"Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice
ne la miseria; e ciò sa 'l tuo dottore.

Ma s'a conoscer la prima radice
del nostro amor tu hai cotanto affetto,
dirò come colui che piange e dice.

Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.

Per più fiate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.

Quando leggemmo il disiato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,

la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante".

- Dante Alighieri, La Divina Commedia, dal Canto V dell'Inferno



Dante Alighieri / Alighiero, detto semplicemente Dante, battezzato come Durante di Alighiero degli Alighieri, della Famiglia Alighieri, (Firenze, tra il 22 maggio e il 13 giugno 1265 – Ravenna, 14 settembre 1321), è stato un poeta, scrittore e politico italiano. Considerato il padre della lingua italiana, è l'autore della Comedìa, divenuta celebre come Divina Commedia e universalmente considerata la più grande opera scritta in italiano e uno dei più grandi capolavori della letteratura mondiale.

È conosciuto come il Sommo Poeta, o, per antonomasia, il Poeta.





4 commenti:

Un tuo commento ci dà ragione di essere… se ci sei, batti un colpo!