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mercoledì 5 marzo 2014

"Oggi la neve" di Marina Cvetaeva



oggi la neve si è disciolta
Claude Monet, Disgelo sulla Senna




Oggi la neve s’è disciolta, oggi.
Sono rimasta a lungo alla finestra.
L’occhio è tornato alla realtà; più libero,
rasserenato nuovamente è il petto.
Il perché non lo so. Può darsi che
l’anima sia semplicemente stanca,
e in qualche modo non ho avuto voglia
di metter mano a un lapis irrequieto.
Così sono rimasta — nella nebbia —
lontana sia dal bene che dal male,
tamburellando calma con le dita
sul vetro, che ne tintinnava appena.
non fa nessuna differenza, l’anima,
su ciò che incontra per la prima volta:
sia una pozzanghera di madreperla,
dove s’è arrovesciato il firmamento,
o un uccello che sfreccia su nell’aria,
o un cane che, semplicemente, corre:
perfino il canto d’una mendicante
non m’ha portato mai fino alle lacrime.
L’arte gentile del dimenticare
l’anima mia l’aveva già imparata.
Oggi non so che immensa sensazione
mi si è sciolta nell’anima.

- Marina Cvetaeva


Avviene che in un mattino qualunque ci si possa sentire così in sintonia con la natura, che il disgelo lo si avverta anche nell'anima… e si spera la primavera possa durare magari per sempre…




Marina Ivanovna Cvetaeva, o Svetaeva, in russo: Мари́на Ива́новна Цвета́ева, pronunciato Zvetàieva (Mosca, 8 ottobre 1892 – Elabuga, 31 agosto 1941), è stata una poetessa e scrittrice russa.
Nata a Mosca, fu una delle voci più originali della poesia russa del XX secolo e l'esponente più di spicco del locale movimento simbolista; il suo lavoro non fu ben visto dal regime staliniano, anche per via di opere scritte negli anni venti che glorificavano la lotta anticomunista dell'"armata bianca", in cui il marito Sergej Jakovlevič Efron militava come ufficiale; quest'ultimo, insieme al figlio e alla stessa Cvetaeva lasciarono Parigi per Mosca nel 1939, per poi venire arrestati e sparire. La poetessa rimasta sola, smarrita, una domenica d'estate del 1941 s'impicca nella camera che ha affittato nella casetta di due pensionati. La riabilitazione della sua opera letteraria avvenne solo a partire dagli anni sessanta, vent'anni dopo la sua morte.

La poesia della Cvetaeva unisce l'eccentricità a un rigoroso uso della lingua, non priva di metafore paradossali. Se durante la prima fase creativa, Cvetaeva risentì dell'influenza di Majakovskij e del suo vigore poetico, in seguito se ne distaccò grazie alla sua cultura basata sui romantici tedeschi, e quindi si accostò maggiormente sia a Pasternak sia all'animo poetico di Puskin.

Tra i suoi temi rientrano l'emotività e la sessualità femminili.




Claude Oscar Monet (Parigi, 14 novembre 1840 – Giverny, 6 dicembre 1926) è stato un pittore francese, padre dell'Impressionismo, il suo "Impression soleil levant"  viene considerato il "manifesto" dell'impressionismo.



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