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martedì 30 dicembre 2014

"Rinvii" di Titos Patrikios

nel frattempo ridiamo molte volte
Jack Vettriano, Blue blue




Rinvii

Rinviamo continuamente l’istante
in cui non ci incontreremo in nessun luogo.
Nel frattempo ridiamo molte volte
di tante cose della nostra vita,
e a volte piangiamo soli, di nascosto,
per ciò che non ritornerà mai più.

- Titos Patrikios



"La stabilità della nostra vita non è altro che l'occhio di un ciclone. Tutto cambia continuamente ma noi continuiamo a credere nell'eternità degli attimi."

                             Rosanna Bazzano




Titos Patrikios (in greco : Τίτος Πατρίκιος), nato a Atene nel 1928 , è uno scrittore e poeta greco .










Jack Hoggan, noto come Jack Vettriano (Fife, 17 novembre 1951), è un pittore scozzese di origini italiane, onorato da Elisabetta II d'Inghilterra con l'Ordine dell'Impero Britannico (OBE).







domenica 28 dicembre 2014

"S'io fosse n'auciello" di Antonio De Curtis (Totò)


Bongiorno, ammore mio, bongiorno ammore
dipinto di Elio Ferrara



Si fosse n'auciello, ogne matina...
vurria cantà 'ncoppa 'a fenesta toja:
"Bongiorno, ammore mio, bongiorno ammore!".
E po' vurria zumpà 'ncoppa 'e capille
e chiano chiano, comme a na carezza,
cu stu beccuccio accussi piccerillo,
mme te mangiasse 'e vase a pezzechillo...
si fosse nu canario o nu cardillo.


- Antonio de Curtis (Totò)


Attenzione ai poeti, ti scrivono cose così e poi… come si fa a non innamorarsi…?








Totò, nome d'arte di Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, più semplicemente Antonio De Curtis (Napoli, 15 febbraio 1898 – Roma, 15 aprile 1967), è stato un attore, commediografo, paroliere, poeta e sceneggiatore italiano. Attore simbolo del cinema comico in Italia, soprannominato «il principe della risata». È considerato, anche in merito ad alcuni suoi ruoli drammatici, uno dei più grandi interpreti nella storia del teatro e del cinema italiano.
Nato Antonio Vincenzo Stefano Clemente da Anna Clemente e dal marchese Giuseppe De Curtis, fu adottato nel 1933 dal marchese Francesco Maria Gagliardi Focas.



Elio Ferrara (Napoli il 19.10.1945) è un pittore italiano.
Frequenta l'Istituto d'Arte e l'Accademia di Belle Arti.
Lavora come scenografo al Teatro S. Carlo ed al S. Ferdinando di Napoli ed in seguito collabora con la RAI.

Per approfondimenti: Elio Ferrara




domenica 21 dicembre 2014

"Brinneso alla salute" di Libero Bovio


Col calicio levato, /mme conto tutt' 'e llacreme chiagnute

per te, dorge ed indegno oggetto amato, /ca t'hê pigliato giuventù e salute.

Francine Van Hove, 2009


Brìnneso alla salute

Brínneso alla salute
dell'amirosa mia ca s'è sposata.
'E ccummarelle meje, ca nce só' ghiute
díceno che pareva una popata.

Ed indi poi noi li facciamo un brínneso
alla per noi difunda donna amata:

Vino vinello,
se per la donna il másculo è un trastullo
io ho stato l'Allirchino e il Purginello.
Mo rido e abballo,
e mme ne frocolejo della mia bella,
ché a queste scemitá nci ho fatto il callo.

Col calicio levato,
mme conto tutt' 'e llacreme chiagnute
per te, dorge ed indegno oggetto amato,
ca t'hê pigliato giuventù e salute.

Vevite amice: chisto è vino 'e Proceta (1),
n'atu bicchiere e nce ne simmo jute.
Vino sincero,
ho detto al cuoro, al povero mio cuoro,
chiagne pe' cunto tujo, ca i' mo stó' allèro.
Perché, a chest'ora,

mentre tu faje ll'Otello e ti disperi,
forse la signorina è già signora.

Mo ca stó' frasturnato,
nun mme lassate sulo 'mmiez'â via.
V'aggio fatto spassá, mi ho dispendiato.
Mo purtateme â casa 'e mamma mia.

E alla mia vecchia, vuje ll'avit' 'a dicere:
"Questa crapa è tuo figlio". E accussí sia.
Vinello puro,
mentre gli sposi stanno cuoro a cuoro,
che scherzo appresentarse dint' 'o scuro.
Alla signora
io lle direbbe: "Nun avé paura,
io sono un morto che cammina ancora".

- Libero Bovio 


Traduzione

Brindisi alla salute
dell'amorosa mia che si è sposata.
Le mie amiche, che ci sono andate
dicono che sembrava una bambola.

E quindi poi noi ci facciamo un brindisi
alla per noi defunta donna amata:
Vino vinello,
se per la donna l'uomo è un divertimento
io sono stato l'Arlecchino e il Pulcinella.
Ora rido e ballo
e me ne frego della mia bella,
perchè a queste scemenze ci ho fatto il callo.

Col calice levato,
mi conto tutte le lacrime piante
per te, dolce e indegno oggetto amato,
che ti sei preso gioventù e salute.

Bevete amici: questo è vino di Procida (1),
Un altro bicchiere e ce ne siamo andati.
Vino sincero,
ho detto al cuore, al povero mio cuore,
piangi per conto tuo, che io ora sono allegro.
Perchè a quest'ora
mentre tu fai l'Otello e ti disperi,
forse la signorina è già signora.

Ora che sono frastornato,
non mi lasciate solo in mezzo alla strada.
Vi ho fatto divertire, ho speso.
Ora portatemi a casa della mia mamma.

E alla mia vecchia, voi lo dovete dire:
"Questa capra è tuo figlio". E così sia.
Vinello puro,
mentre gli sposi stanno cuore a cuore,
che scherzo presentarsi al buio.
Alla signora
io le direi: "Non aver paura,
io sono un morto che cammina ancora.

(1) Un tempo, il vino di Procida riforniva tutte le migliori trattorie della città e, per questo, le sue qualità venivano decantate in molte canzoni e opere teatrali.




Perché la poesia di un uomo e l'immagine di una donna?
Perché sono una donna!  
E mi sono sentita tradita… che poi ci sono tanti modi di tradire. 
Tradire è venire meno alla parola data… e se si impronta una relazione su certi paramentri e poi uno dei due per opportunismo li cambia come si può sentire l'altro? 

"Una relazione non è viva perché i soggetti sono vivi, ma perché dentro di loro è viva la speranza che nutrono nell'altro."
                                                                                      Rosanna Bazzano



Libero Bovio (Napoli, 8 giugno 1883 – Napoli, 26 maggio 1942) è stato un poeta, scrittore, drammaturgo, giornalista italiano, autore di testi di molte celebri canzoni in lingua napoletana. Insieme a Salvatore Di Giacomo, Ernesto Murolo ed E. A. Mario è stato un artefice della cosiddetta epoca d'oro della canzone napoletana.










Francine Van hove , nata nel 1942 a Parigi, è una pittrice contemporanea francese. Caratteristica particolare della sua pittura è quella di rappresentare con dolcezza e realismo figure femminili, immerse nella scena del quotidiano.






giovedì 18 dicembre 2014

"Muoio di te" di James Sabines

muoio di te, amore, di amor di te.
dipinto: Jack Vettriano




Non è che muoia d'amor, muoio di te.
Muoio di te, amore, d'amor di te,
d'urgenza mia della mia pelle di te,
della mia anima, di te e della mia bocca
e dell'insopportabile che sono senza te.
Muoio di te e di me, muoio d'ambedue,
di noialtri, di questo,
straziato, diviso,
mi muoio, ti muoio, lo moriamo.
Moriamo nella mia stanza dove sono solo,
nel mio letto dove manchi,
nella strada dove il mio braccio va vuoto,
nel cinema e nei parchi, i tram
i posti dove la mia spalla
abitua la tua testa
e la mia mano la tua
e tutto so di te come me stesso.
Moriamo nel luogo che ho prestato all'aria
perchè tu stessi fuori di me,
e nel posto dove finisce l'aria
quando ti butto la mia pelle addosso
e ci conosciamo in noialtri,
separati dal mondo, felice, penetrata,
e certamente, interminabile

Moriamo, lo sappiamo, lo ignorano, ci moriamo
tra noi due, ora, separati,
l'un dall'altro, giornalmente,
cadendo in molteplici statue,
in gesti che non vediamo
nelle nostre mani che ci cercano
Moriamo, amore, muoio nel tuo ventre
che non mordo ne bacio,
nei tuoi muscoli dolcissimi e vivi,
nella tua carne senza fine, muoio di maschere,
di triangoli oscuri e incessanti.

Muoio del mio corpo e del tuo corpo,
della nostra morte, amore, muoio, muoriamo.
Nel pozzo d'amore a tutte le ore,
inconsolabile, a grida ,
dentro di me, voglio dire, ti chiamo,
ti chiamano quelli che nascono, quelli che vengono
dietro, di te, quelli che arrivano a te.
Moriamo, amore, e non facciamo nulla
se non morire di più, ora dopo ora,
e scriverci, e parlarci e morire.

- Jaime Sabines



Jack Hoggan, noto come Jack Vettriano (Fife, 17 novembre 1951), è un pittore scozzese di origini italiane, onorato da Elisabetta II d'Inghilterra con l'Ordine dell'Impero Britannico (OBE).









lunedì 15 dicembre 2014

"Come chi mira in ciel…" di Gaspara Stampa


come chi mira in ciel fisso le stelle
Donato Creti, La cometa



Come chi mira in ciel fisso le stelle,
sempre qualcuna nuova ve ne scorge,
che non più vista pria, fra tanti sorge
chiari lumi del mondo, alme, fiammelle;
mirando fisso l'alte doti e belle
vostre, signor, di qualcuna s'accorge
l'occhio mio nova, che materia porge,
unde di lei si scriva e si favelle.
Ma, sì come non può gli occhi del cielo
tutti, perch'occhio vegga, raccontare
lingua mortal e chiusa in uman velo,
io posso ben i vostri onor mirare,
ma la più parte d'essi ascondo e celo,
perché la lingua a l'opra non è pare.

-- Gaspara Stampa




Il sentimento d'amore è un sentimento poliedrico, racchiude in sé una molteplicità di aspetti.
Il più corposo, la pietra angolare di questo sentimento è indubbiamente l'ammirazione, e non c'è bisogno di compiere grandi gesta perché 

"A chi ama sembra straordinario anche il modo in cui l'altro sorride…"            Rosanna Bazzano




Gaspara Stampa (Padova, 1523 – Venezia, 23 aprile 1554) è stata una poetessa italiana.












Donato Creti (Cremona, 24 febbraio 1671 – Bologna, 29 gennaio 1749) è stato un pittore italiano tra i più grandi del Settecento europeo.

sabato 13 dicembre 2014

"Sul tavolo" di Andrew Motion

alla tua bellissima pelle, desiderosa, 
calda, candida come la luna
Mariolino da Caravaggio, Nudo



Sul tavolo 

Ci terrei a precisare che ho comprato
questa tovaglia
con il suo semplice disegno ripetitivo
di fiori viola scuro non menzionati
da alcun botanico
perché mi ricorda quel vestito stampato
che indossavi
l’estate che ci siamo conosciuti
(un vestito– hai sempre sostenuto –
che non ti ho mai detto che mi piaceva).

Be’, mi piaceva, sai. Mi piaceva.
Mi piaceva un sacco, che ci fossi tu dentro
oppure no.

Come è potuto uscirsene così in silenzio
dalla nostra vita?

Detesto (proprio detesto) l’idea di qualche
altro sedere
che faccia svolazzare a sinistra e a destra
quelle pesanti corolle.

Detesto ancor più immaginarmelo sgretolarsi
in una discaricao fatto a brandelli –
un pezzo qui che pulisce
un’astina dell’olio
un pezzo là intorno a una crepa in un tubo
di piombo.

È passato tanto tempo ormai, amore mio,
tanto tempo,
ma stanotte proprio come la nostra prima
notte sono qua,
la testa leggera tra le mani e il bicchiere
pieno,
che fisso i grossi petali sonnolenti fino
a quando si mettono in moto,
amandoli ma con il desiderio di sollevarli,
di schiuderli,
persino di farli a pezzi, se questo è quanto
ci vuole per arrivare
alla tua bellissima pelle, desiderosa,
calda, candida come la luna.

- Andrew Motion (Traduzione di Helena Sanson)






È incredibile come certi particolari risveglino ricordi e desideri…
Le perdite, le lontananze suggeriscono sempre bisogni che si credevano soddisfatti.

"La vera stupidità sta nel gettare ciò che ci è necessario…"
                                                      Rosanna Bazzano






Sir Andrew Motion, FRSL (nato 26 ottobre 1952) è un poeta inglese, romanziere e biografo, che fu poeta laureato del Regno Unito dal 1999 al 2009.












Steve Hanks, San Diego 1949, è un pittore americano

giovedì 11 dicembre 2014

"Detestabile" di Matteo Bo


una bocca il cui sapore è quello dell'amore
Giovanni Boldini, Cloé de Mérode, 1901






Detestabile

Detesto quei tuoi occhi color nocciola
nei quali mi perdo in continuazione.

Detesto quel tuo naso perfetto
che confina a nord con una fronte
spaziosa e a sud con una bocca
il cui sapore è quello dell'amore
già consumato.

- Matteo Bo




Un omaggio alla bravura di uno dei miei amici più fidati e silenziosi, che usa lo pseudonimo "Matteo Bo" e a chiamarlo semplicemente Mà, non si sbaglia. 


"L'amore di cui non si può fare a meno e che ci rende schiavi diventa amabilmente "detestabile" .
                                                        Rosanna Bazzano



Matteo Bo: è uno pseudonimo con cui il poeta M.C. firma i suoi testi.




Giovanni Boldini (Ferrara, 31 dicembre 1842 – Parigi, 11 gennaio 1931) è stato un pittore italiano.

« Per quanto superficiale e pieno di lenocini divenisse il suo lavoro, Boldini fu capace di trasmettere nello spettatore la gioia ispiratagli dalle assurdità che ritraeva. Anche il più insopportabile dei suoi ritratti rivela un immenso divertimento. »
(Cecil Beaton, The Glass of Fashion, 1955)

domenica 7 dicembre 2014

"Troppo addosso" di Vittorio Xlater

lo so che dovrei statte meno appresso





Troppo addosso


Lo so, me ne so' accorto, nun so' un fesso,

che a vorte te sto così tanto addosso

che sembro un cane che ha azzannato un osso.

Lo so che dovrei statte meno appresso

è che c'ho un desiderio troppo grosso

de te, che nun riguarda solo er sesso

anche solo vedette è già un successo

anche solo parlatte, appena posso

ma è chiaro che se insisto de 'sto passo

finisco pe' scavà tra noi un abbisso

perché tu a me me voi, ma… ar giusto tasso

er troppo, a te, n'avemo già discusso,

te fa stranì. E allora io me fisso

che nun te cerco più! (Ma poi ribbusso…)



- Vittorio Xlater


Non so se in amore possa esserci una distanza minima di sicurezza, ognuno ha il proprio metro, il proprio vissuto…
A me piace poter respirare, e lascio respirare, ma mi addolorerebbe un partner che mi volesse accendere e spegnere a suo piacimento…



"Nell'amore ci vuole costanza, il cuore non ha interruttori, non puoi metterlo sull'albero a Natale…"
                                                                        Rosanna Bazzano



Vittorio Xlater scrive narrativa erotica del 1998 e la pubblica in rete, in particolare sul proprio sito web (www.xlater.net). Ha al suo attivo diverse uscite in ebook di romanzi brevi e raccolte di racconti, disponibili su tutti gli store online. In parallelo si diletta nella scrittura di sonetti, quasi tutti in romanesco, quasi tutti a contenuto erotico. Ne ha pubblicati un centinaio in un'antologia su ebook, anche quella reperibile su tutti i principali store. E' il fondatore e amministratore del gruppo Facebook "it.sesso.racconti", che raccoglie l'eredità dell'omonimo newsgroup. Sul personaggio, ambiguo e sfuggente, circolano diverse leggende metropolitane. La più clamorosa è quella per cui sul personaggio, ambiguo e sfuggente, circolerebbero diverse leggende metropolitane. Se la metà delle cose che si dicono sul suo conto fosse vera, saremmo in presenza di un genio. Purtroppo è vera l'altra metà.




Robert Doisneau (Gentilly, 14 aprile 1912 – Montrouge, 1º aprile 1994) è stato un fotografo francese, autore del famosissimo "Bacio all'Hotel de Ville".








martedì 2 dicembre 2014

"Ha indossato la camicia…" di A'isha Arna'ut

non ha detto una parola, nemmeno io
foto dal web



Ha indossato la camicia, ha preso l'ombrello
non ha detto una parola
nemmeno io.
Dopo che se n'è andato
sono rimasta innanzi allo specchio
ho estratto la lingua
per vedere se erano rimaste impigliate delle parole.
Purtroppo ho visto solo muscoli e vene.

Ho ritirato la lingua
sono scoppiata a ridere
la risata non è una parola - poi ho infranto lo specchio.

Da quel momento
ho continuato a infrangere specchi
invano
cercandone uno
che non riflettesse
più, uno specchio
che infrangesse me.

-- A'isha Arna'ut





Si sceglie il silenzio quando il dolore di tacere è più sopportabile del dolore che ci provocherebbe il parlare.
Si sceglie il tacere, ed è sempre la paura a dettare la scelta; paura di litigare con il partner, paura dell'abbandono, paura della violenza (fisica, verbale o psicologica), ad ogni latitudine la propria diversa e sempre uguale paura.

"Quando si sceglie di tacere, si sceglie di morire a se stesse, di seppellire la voce e con essa il proprio sentire, il proprio essere; e ci si maledice, e ci si uccide, in ogni specchio."Rosanna Bazzano






A’isha Arna’ut (1946), poetessa e autrice di racconti brevi. Ha studiato letteratura francese all’Università di Damasco. E’ autrice di programmi televisivi per l’infanzia presso la televisione di stato siriana